Il sistema della sicurezza sociale presenta delle lacune
Benché la Svizzera disponga di un buon sistema della sicurezza sociale, esso presenta serie lacune. In un nuovo documento di posizione, Caritas Svizzera evidenzia i punti deboli e illustra come garantire una sussistenza dignitosa per tutti i soggetti in Svizzera.
Quando si perde il lavoro si ha diritto all’indennità di disoccupazione. Ma in molti casi questo importo è lungi dall’essere sufficiente per il proprio sostentamento. L’80 per cento del reddito percepito normalmente non basta per vivere se prima si è lavorato part-time o in un settore a basso salario e si devono ad esempio accudire bambini o familiari malati. Circa il 10 per cento di tutti i lavoratori è inoltre impiegato in forme atipiche e svolge ad esempio un lavoro su chiamata. Per questi soggetti la copertura in caso di perdita di guadagno o nell’ambito della previdenza per la vecchiaia è pertanto insufficiente.
Molti punti deboli
Anche le rendite della previdenza per la vecchiaia e i superstiti (AVS) e dell’assicurazione per l’invalidità spesso non garantiscono la sussistenza. Le prestazioni complementari (PC) vengono a compensare questa lacuna. Un altro punto debole si manifesta nei lavoratori indipendenti con un basso reddito che sovente, non essendo obbligatorio, non sono assicurati contro malattia e infortunio, anche perché i premi sono molto elevati.
Quando le prestazioni delle assicurazioni sociali mancano, non bastano o – nel caso dell’assicurazione contro la disoccupazione – vengono meno dopo un determinato periodo di tempo, alla gente non resta altro che rivolgersi ai servizi sociali. Tuttavia, gli aiuti sociali sono troppo esigui per coprire il sostentamento minimo per un periodo prolungato. Molti soggetti colpiti evitano inoltre i servizi sociali perché si vergognano o – nel caso di persone senza passaporto svizzero – temono di perdere il diritto di soggiorno.
«Occorre cambiare il sistema alla base.»Aline Maséresponsabile Servizio Politica sociale
«Non è sensato e non è giusto che in Svizzera la sicurezza materiale sia diversa a seconda del motivo per cui sussiste il bisogno di sostegno, dello statuto di soggiorno o del luogo di domicilio», sostiene
Aline Masé, responsabile Servizio Politica sociale di Caritas Svizzera. «Occorre pertanto cambiare il sistema alla base.» Anziché avere più istituzioni sociali parallele, poco coordinate tra loro, sarebbe molto più efficiente introdurre una sussistenza dignitosa e sufficiente per tutte le persone che funzioni indipendentemente dalle loro problematiche.
Caritas propone l’introduzione di prestazioni complementari per tutti coloro il cui reddito non basta al sostentamento. Da modello di riferimento fungono le attuali prestazioni complementari dell’AVS e dell’AI o anche le prestazioni complementari per le famiglie concesse nei Cantoni Vaud, Ginevra, Soletta e Ticino. L’idea è che un’unica istituzione si occupi sia delle prestazioni finanziarie che della consulenza e dell’assistenza.